Ipertiroidismo, Insufficienza renale, Diabete

A parità di età se prendo un campione di persone di 80 anni ci saranno alcuni che ancora vanno in bicicletta, guidano l’auto, sono in salute, altri avranno già problemi motori o varie patologie in corso.

La stessa cosa vale per i nostri amici felini. Non si puo’ definire un’età in cui considerarli ‘diversamente giovani’, perché ogni soggetto avrà dei tempi di invecchiamento differenti.
Si possono vedere le statistiche: in linea di massima possiamo dire che il nostro gatto a 7 anni è maturo e quindi è a partire da questa età che sarebbe bene iniziare a fare degli screening per valutare il suo stato di salute.
Le più comuni patologie a cui vanno incontro i gatti sono:

  • L’insufficienza renale
  • L’ipertiroidismo
  • Il diabete

L’insufficienza renale

Nel gatto come in tutti i mammiferi il rene svolge diverse funzioni vitali come quella di liberare il sangue da tossine e prodotti del metabolismo (che vengono escreti con le urine), regolare il bilancio idrico corporeo, regolare la quantità di sali minerali, partecipare a regolare la pressione sanguigna ed infine quella di produrre ormoni come, ad esempio, l’eritropoietina che stimola la produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo.
Fortunatamente i reni hanno una grossa riserva funzionale per cui prima che compaiano i segni di insufficienza renale almeno 2/3 della massa renale devono essere andati perduti.
Si stima che circa il 30-50% dei gatti di età superiore ai 10 anni sia affetto da malattia renale cronica. La patologia può colpire gatti di qualsiasi età ma è solitamente diagnosticata in gatti di età geriatrica (superiore a 7 anni). Seppur gatti di qualsiasi gatto puo’ soffrire di insufficienza renale alcune razze feline sono maggiormente a rischio come Maine coon, Abissino, Blu di Russia, Burmese e Siamese. Non è stata invece riscontrata una predisposizione legata al sesso.
Essendo una patologia progressiva, i sintomi clinici a cui fare attenzione, negli stadi iniziali sono assenti o molto lievi mentre tendono a diventare maggiormente manifesti con l’avanzare della malattia.

I sintomi clinici più comuni ma poco specifici (ovvero che possono essere causati da altre patologie) includono:

  • Perdita di peso
  • Perdita di appetito
  • Abbattimento
  • Aumento della sete (polidipsia)
  • Aumento della urinazione (poliuria)

I sintomi clinici meno comuni o associati agli stadi più gravi/avanzati della malattia includono:

  • Alitosi
  • Vomito
  • Debolezza

Nel caso di una diagnosi tempestiva, in cui i sintomi siano assenti o lievi è possibile aiutare tramite dieta opportuna o integratori il rene a fare meno fatica nel suo funzionamento e quindi ritardare e ridurre il progredire della patologia.

Ipertiroidismo

L’ipertiroidismo è una patologia caratterizzata dall’eccessiva secrezione di ormoni tiroidei. Nell’uomo questa patologia riveste una discreta importanza ed è causata comunemente da un’iperplasia primitiva della tiroide o da un nodulo iperfunzionante,o da un tumore generalmente di tipo benigno.
Nel gatto è, invece, una patologia con una frequenza decisamente superiore rispetto alle altre specie, tanto da essere considerata il più frequente disturbo endocrino in soggetti che vanno dagli 8 ai 18 anni di età. È causata, nella maggior parte dei casi, circa il 90 per cento, da un’iperplasia della ghiandola o da un adenoma (tumore benigno) e, solo nel 2 per cento circa dei casi, da un carcinoma (tumore maligno).

I sintomi più evidenti sono, ma anche in questo caso non specifici della patologia sono:

  • dimagramento (90% dei casi);
  • cambiamenti del comportamento: il gatto diventa più irascibile e nervoso;
  • vomito e diarrea;
  • aumento della sete e della frequenza di urinazione;
  • aumento della fame;
  • alterazioni del ritmo respiratorio;
  • aumento della frequenza cardiaca.
  • Mantello ispido, trasandato e con aree con mancanza di pelo

Gli effetti sull’apparato cardiovascolare e renale sono importanti. In caso di dubbio o sospetto della patologia, è quindi utile recarsi immediatamente presso il medico veterinario di fiducia. A una diagnosi tempestiva, infatti, è legata una buona prognosi: il gatto riesce a condurre una vita regolare con un trattamento farmacologico quotidiano che prevede la somministrazione orale di una o più compresse.

Il diabete mellito

Il diabete è una malattia metabolica piuttosto frequente sia nel cane che nel gatto, ma che si presenta in diverse forme. In questo articolo parliamo del diabete mellito, la forma più comune che si manifesta nei nostri animali domestici, soprattutto dovuto a errori di gestione di stile di vita e alimentari.

Il diabete mellito è una malattia tra le più frequenti nel gatto ed è associata a una incapacità dell’organismo di utilizzare il glucosio circolante nel sangue, situazione che provoca una condizione di iperglicemia (cioè aumento della concentrazione di glucosio nel circolo sanguigno) perdurante nel tempo.

Esistono due forme di diabete mellito:

  • diabete mellito di tipo I (più frequente nel cane) legato alla incapacità del pancreas di produrre insulina
  • diabete mellito di tipo II (più frequente nel gatto) secondario a una ridotta sensibilità dei tessuti nei confronti dell’insulina (insulino-resistenza), oltre che a una diminuita produzione di tale ormone.

All’assunzione dei pasti, gli zuccheri presenti al suo interno o che si formano per degradazione delle sostanze nutritizie, entrano in circolo per essere intercettati dall’insulina (un ormone prodotto dal pancreas) che li rende disponibili per essere utilizzati dai tessuti per l’energia necessaria oppure stoccati per un loro utilizzo futuro.
L’insulina è l’ormone che regola la glicemia, cioè la quantità di zuccheri che permangono nel sangue. La funzione dello zucchero è quella di dare energia.
Se vi è impossibilità a utilizzarlo da parte delle cellule o a essere stoccato negli organi deputati, il glucosio permane nel sangue e l’organismo sarà portato a cercare energia altrove, cioè dai grassi o dalle proteine provocando un possibile grave scompenso metabolico. Tale stato, che è emergenziale viene definito chetoacidosi.

Esistono diversi fattori predisponenti il diabete mellito:

  • infezioni croniche – come pancreatiti, patologie del tratto urinario, patologie del cavo orale
  • malattie endocrine – come l’acromegalia
  • somministrazione protratta di farmaci – come i corticosteroidi o progestinici

Ma la causa predisponente più frequente e importante è l’obesità.
Come per l’uomo, l’obesità provoca l’accumulo di una sostanza particolare (l’amilina) che si deposita a livello del pancreas e che non consente alle sue cellule di produrre la giusta quantità di insulina.
Inoltre, il permanere del glucosio nel sangue provoca ulteriori danni a livello delle cellule del pancreas, fino a una loro completa distruzione.

I gatti diabetici hanno alcune caratteristiche comuni. Di solito sono:

  • adulto-anziani
  • maschi
  • castrati
  • obesi

I sintomi più frequenti sono, anche in questo caso non specifici della patologia:

  • Aumento della sete
  • Aumento della fame
  • Aumento del’urinazione
  • Perdita di peso
  • Atteggiamento plantigrado

Conclusioni

Quindi come si evince da questa breve spiegazione, diventa importante andare a riconoscere e scoprire questo patologie precocemente, in modo da poterle gestire al meglio e controllare. Non esitare a contattarci nel caso di dubbi o ulteriori spiegazioni. Lo screening è basato su esami ematologici e se fosse necessario un approfondimento ecografico, entrambi controlli non invasivi per il nostro amico a quattro zampe.